Wada chiede una lunga squalifica per il numero 1 del mondo Jannik Sinner per positività ai test antidroga
- Il CAS esaminerà il ricorso contro la decisione originaria del tribunale
La conclusione di “nessuna colpa o negligenza” non è corretta, afferma Wada
Jannik Sinner si trova ad affrontare la rinnovata minaccia di un divieto dopo che l’Agenzia mondiale antidoping (Wada) ha lanciato un ricorso contro una sentenza di “nessuna colpa o negligenza” per due test positivi restituiti dal numero uno al mondo a marzo.
Sinner, che ha vinto gli US Open questo mese, è risultato positivo due volte a uno steroide anabolizzante a marzo, ma il 20 agosto l’International Tennis Integrity Agency (ITIA) ha stabilito che non era colpevole e non ha imposto alcuna punizione.
L’ITIA ha accettato la spiegazione di Sinner secondo cui la sostanza vietata era entrata nel suo corpo a seguito di un massaggio del suo fisioterapista, che aveva utilizzato uno spray contenente lo steroide per curare un taglio al dito. Ma Wada ha presentato ricorso al tribunale arbitrale dello sport (Cas), chiedendo di imporre una squalifica fino a due anni al 23enne italiano.
Una dichiarazione dell’agenzia recita: “È opinione di Wada che la constatazione di ‘nessuna colpa o negligenza’ non fosse corretta secondo le norme applicabili. La Wada chiede un periodo di ineleggibilità compreso tra uno e due anni. La Wada non chiede la decadenza di alcun risultato, salvo quello già imposto dal tribunale di primo grado”.
L’ITIA ha dichiarato sabato in una dichiarazione: “Il processo è stato condotto secondo le linee guida del Codice mondiale antidoping; tuttavia, l’ITIA riconosce e rispetta il diritto di Wada di appellarsi contro la decisione del tribunale indipendente.“
Sinner ha detto che il suo fisioterapista, Giacomo Naldi, ha applicato uno spray da banco contenente clostebol sulla sua pelle per curare una ferita al mignolo e poi ha somministrato massaggi tra il 5 e il 13 marzo senza usare i guanti, secondo l’ITIA.
Il peccatore italiano ha mantenuto la sua innocenza, affermando che la quantità di clostebol trovata nel suo organismo era inferiore a un miliardesimo di grammo. Tuttavia, alcuni giocatori hanno criticato il verdetto, affermando che la spiegazione di Sinner “non aveva senso”.
I rappresentanti di Sinner non hanno risposto immediatamente alla richiesta di commento sull’appello di Wada. È a Pechino per difendere il suo titolo al China Open, dove ha battuto Roman Safiullin 3-6, 6-2, 6-3 raggiungendo i quarti di finale sabato.
Leave a Reply