Raffaele Palladino ritiene che lo 0-0 in trasferta contro l’Empoli sia “due punti persi anziché uno guadagnato” e ha esortato la Fiorentina a “sviluppare una mentalità vincente”.
I Viola hanno vinto solo una partita sotto la guida del nuovo allenatore in questa stagione, 2-1 contro la Lazio la settimana scorsa, con sei pareggi e una sconfitta tra Serie A e Conference League.
I vecchi problemi sono tornati nello stallo 0-0 del derby toscano di questa sera contro l’Empoli, quando hanno appena disturbato il portiere Devis Vasquez.
“Mi aspettavo di più in attacco, perché ci è mancata la lucidità sul pallone finale e in quei duelli”, ha confessato Palladino a Sky Sport Italia.
“Avremmo potuto essere più imprevedibili e vincere più battaglie individuali. La squadra ha dato il massimo e ha avuto un vero spirito di sacrificio, ci siamo difesi con forza contro un avversario che in questa stagione è ancora imbattuto.
“Lo vedo come due punti persi anziché uno guadagnato, considerando tutto quello che abbiamo fatto. Dobbiamo essere più ambiziosi e sviluppare una mentalità vincente per queste partite. Con quel qualcosa in più, oggi avremmo potuto vincere”.
Palladino ancora alle prese con la tattica della Fiorentina
Albert Gudmundsson ha segnato due gol all’esordio la scorsa settimana e si è assicurato l’unica vittoria, ma oggi è partito per la prima volta da titolare e la squadra è passata al 4-2-3-1.
“Mi piacciono entrambi i sistemi, con tre e quattro dietro. A parte questo, sono importanti i principi e la mentalità”, ha continuato Palladino.
“È fondamentale che la squadra riconosca e applichi questi principi, indipendentemente dal sistema tattico. Oggi abbiamo giocato con il 4-2-3-1 e abbiamo avuto una buona fluidità, contro la Lazio ne abbiamo fatte tre per poi passare a quattro nel secondo tempo. Nel complesso sono soddisfatto del modo in cui la squadra sta crescendo”.
Moise Kean ha lottato duramente per riconquistare la palla e raggiungere buone posizioni da gol, ma la sua conclusione lo ha deluso. A Palladino è stato chiesto se il nazionale italiano sia più adatto ad un compagno d’attacco piuttosto che ad un altro.
“Moise può giocare da centravanti in un tridente, oppure con due ali e un trequartista come Gudmundsson. Può lavorare con tutti. È un buon giocatore ed eravamo determinati a portarlo qui quest’estate. Sta crescendo partita dopo partita. Fisicamente è fortissimo, mentre tecnicamente sta migliorando e ha un ottimo atteggiamento.
“Finora in questa stagione abbiamo creato tante occasioni e segnato tanti gol, ma oggi ci è mancata proprio quel pizzico di grinta e acutezza nel pallone finale”.
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