“È in momenti come questi che capisco quanto sia genuino questo sport e come, al di là dei risultati, della competizione e delle rivalità, siamo tutti connessi”, ha scritto Bove su Instagram lunedì nei suoi primi commenti pubblici dopo l’incidente. “Connessi da un legame che, una volta creato, si rafforza nei momenti difficili diventando quasi indissolubile.

“L’ho sperimentato in prima persona in questi ultimi giorni: l’affetto che ho ricevuto, il calore dei tifosi, il sostegno di compagni e avversari e la vicinanza di TUTTO il mondo del calcio mi hanno dato una forza e un coraggio incredibili”, ha aggiunto Bove. “Mi sono sentita circondata da un’energia positiva, che mi ha aiutato a mantenere la calma e a non sentire la solitudine che spesso deriva da situazioni come questa.”

Il 22enne Bove è stato dimesso dall’ospedale venerdì ma non potrà più giocare in Italia se avrà bisogno di un defibrillatore per il cuore.

In Italia è vietato giocare con il defibrillatore.

Ma Bove potrebbe seguire l’ex centrocampista dell’Inter Christian Eriksen, che ha ripreso la sua carriera nella Premier League inglese dopo essere andato in arresto cardiaco mentre giocava per la Danimarca agli Europei del 2021 e gli è stato impiantato un defibrillatore.

“Mi sento bene e questa è la cosa più importante!” Bove ha detto. “A presto… In campo!”

Bove è arrivato ad agosto alla Fiorentina in prestito dalla Roma con opzione per il definitivo trasferimento.